Erbusco – Annullato un altro Carnevale. Pandemia e la crisi di alcune aziende alla base della scelta

Viene fermato per il terzo anno consecutivo, il Carnevale di Erbusco; la manifestazione che avrebbe dovuto segnare l’inizio della nuova rinascita ha invece dovuto arrendersi anche quest’anno alla situazione.«Almeno fino al 31 marzo – ha sottolineato Renata Pangrazio, assessore e membro dell’associazione Arlecchino nel paese delle bollicine – siamo in emergenza. Preferiamo non rischiare, sarebbe difficile il controllo, gli assembramenti sarebbero inevitabili. Inoltre, non ce la siamo sentita di chiedere sponsorizzazioni date le difficoltà economiche dei nostri sostenitori, che generosamente contribuiscono comunque a situazioni ben più gravi».

E tra le realtà del territorio quella che ha risentito più duramente di questo colpo è il gruppo Wild Boys Franciacorta che, impegnato nella realizzazione dei carri allegorici, faceva sognare e divertire ogni anno bambini e adulti. «L’associazione – racconta Alberto Cavalleri, il presidente del gruppo Wild Boys – aveva iniziato a lavorare al nuovo carro nella speranza di poter tornare a celebrare il Carnevale, anche se già a ottobre era nell’aria l’idea che a Erbusco non si sarebbe fatto nulla. Sapevamo che sarebbe comunque stato assai difficile ottenere le necessarie autorizzazioni dalla Questura e dagli organi competenti per lo svolgimento della sfilata. Negli ultimi anni hanno mollato moltissimi gruppi di costruttori carri, chi perché non aveva più un posto dove costruire, chi per le varie certificazioni che ora ti chiedono, chi perché i premi sono sempre più bassi e i costi di costruzione aumentano sempre più. Spero che questo fermo non faccia chiudere altri gruppi, altrimenti di carri nel bresciano non ce ne saranno più».

Ora agli organizzatori non resta che sperare nel prossimo anno perché, anche perché nonostante il sostegno dell’Amministrazione comunale, l’organizzazione e la buona riuscita del Carnevale di Erbusco si reggono sul sostegno economico di privati ed aziende che storicamente investono in una delle manifestazioni più rappresentative e importanti del paese. E quest’anno, proprio a causa di quanto lasciato sulle strade dalla pandemia, non tutti sarebbero stati in grado di sostenere la manifestazione.