Cologne: il progetto sui rifiuti al centro della tematica ambientale. Più formazione e passaggio al sistema in house

Cologne: il progetto sui rifiuti al centro della tematica ambientale. Più formazione e passaggio al sistema in house

Negli ultimi 8 anni molto è cambiato sui temi “green”, che sono diventati sempre più centrali nel dibattito pubblico; la mera discussione o qualche bel messaggio sui social network non sono sufficienti, occorre passare ai fatti. E i fatti, a Cologne, parlano chiaro; la raccolta differenziata è arrivata quasi al 85 %, recuperando quello svantaggio di 10 punti rispetto agli altri Comuni limitrofi. Il tutto, mantenendo i costi in linea con i piani finanziari e sotto la media provinciale. Un ottimo risultato, ma che all’amministrazione in carica non basta.

Il prossimo obietto vede come traguardo il miglioramento della qualità delle frazioni di rifiuto e la riduzione delle quantità. La percentuale di raccolta alta, con la legge attuale, significa principalmente che viene processata un’ottima divisione dei rifiuti.

«L’ambiente in cui viviamo – ha dichiarato Stefano Belotti, Consigliere delegato all’ambiente – ha bisogno di maggior impegno da parte nostra.Inquinamento e cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. La nostra stessa specie è a rischio».

E così, da settembre tutta la popolazione, privati ed aziende, verrà coinvolta in un importante processo di formazione sulla raccolta differenziata ed il mondo rifiuti. «Unitamente al Comune di Coccaglio – continua Stefano Belotti – sostituiremo i contenitori del rifiuto secco e miglioreremo la tariffa puntuale, che comporterà modifiche al calcolo e allo sviluppo della Tari. Anche i conferimenti all’isola ecologica subiranno variazioni, cosi come le frequenze di raccolta del porta a porta. Il sistema attuale, partito anni fa funziona, ma ha bisogno di correttivi visto le mutate abitudini dei cittadini».

Spiegazioni, consulenze e materiali multilingue saranno gli strumenti fondamentali utilizzati per coinvolgere tutta la popolazione dei due Comuni in questo processo. E particolare attenzione verrà poi concentrata sugli ingombranti, attorno ai quali si registrano le maggiori difficoltà di gestione e costi. Un occhio di riguardo verrà posato su aziende e condomini, visto i numerosi cambiamenti che la normativa ha riservato a questi settori negli ultimi mesi.

Ma oltre alla formazione, per la quale sono previsti anche dei laboratori nelle scuole, continua il pattugliamento e il controllo dell’abbandono sul territorio con un rinnovato parco di fotocamere, che ad oggi, sta dando buoni risultati.

Il punto focale dell’azione portata avanti dall’amministrazione di Cologne è stata la scelta del passaggio al sistema “In house”, con l’investimento in una società pubblica, Servizi Comunali spa, formata da tutti i Comuni soci per i servizi di raccolta ed igiene urbana. «Una scelta ragionata e voluta – continua Stefano Belotti – che ci ha visti impegnati nell’analisi dei bilanci, dei piani industriali e negli studi di settore sul tema rifiuti. Un lavoro che però ci ha permesso di agganciare un grandioso progetto».

E il progetto di cui si parla, i cui lavori prenderanno il via entro la fine dell’anno, riguarda la realizzazione dell’impianto-giardino nella bergamasca. Un impianto, sviluppato su 80mila mq, di trattamento rifiuti basato sulla filosofia dell’economia circolare (e non lineare, ovvero produzione e discarica). Un impianto avanzato, energeticamente autonomo, che trasformerà il 90 % dei rifiuti immessi in nuova materia (carta, legno, ferro, plastica, ingombranti). Un complesso che, grazie alla collaborazione dell’Università di Brescia e Bergamo, vedrà lo studio di colture e bio-ambienti connessi all’impianto, per dimostrare che si possono gestire rifiuti in un ambiente sano, se il target non è il mero profitto economico, ma l’ambiente stesso.

Con un costo stimato di circa 30 milioni di euro, l’impianto-giardino dovrebbe essere, di gran lunga, la più importante opera pubblica del circondario nei prossimi 20 anni, considerandone anche gli obiettivi. La società ed i Comuni si patrimonializzeranno, diverranno meno dipendenti da impianti esterni e dall’andamento del mercato secondario dei rifiuti. Anche i costi delle Tari risulteranno calmierati e resteranno più stabili. Inoltre è all’esame del Pnrr l’eventuale contributo per l’edificazione, ma in ogni caso questa proprietà extra colognese verrà comunque costruita.

«La scelta dell’in house – conclude Belotti – va dunque cosi letta: il progetto sui rifiuti è al centro della tematica ambientale, che passa dall’essere un “servizio da gestire per forza” (per intenderci metto la pattumiera fuori casa e stop) ad un processo di formazione, presa di coscienza, riduzione, trattamento e trasformazione del rifiuto, e quindi del nostro stile di vita, in nuova materia prima».

Vivi Franciacorta

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