STORIE DAL MONDO – Davide, in Olanda per amore. E da interior design diventa cuoco

STORIE DAL MONDO – Davide, in Olanda per amore. E da interior design diventa cuoco

Davide Durjava, classe 1978, è una delle tante storie di franciacortini all’estero che Erbusco può raccontare. Venditore di automobili nell’azienda di famiglia, durante gli studi in architettura, si trasferisce in Olanda per amore.

E proprio in Olanda, decide di ripartire da zero. Studia per diventare cuoco, ma non dimentica la sua arte; ironica, sarcastica e arrogante. E così lo contattiamo tramite facebook per farci raccontare la sua storia.

Ciao Davide, sappiamo che hai lasciato Erbusco per trasferirti in Olanda, destinazione Leeuwarden. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?

Mi è sempre piaciuto viaggiare e scoprire nuovi luoghi. Nell’inverno del 2009 ho conosciuto una ragazza Olandese (mia attuale moglie), ci siamo frequentati per qualche mese, dopodiché uno dei due ha dovuto prendere una decisione; io in Olanda o lei in Italia? La risposta la sai già . Mi sono sempre piaciute le mentalità aperte quindi sono stato molto contento della decisione che ho preso.

Oltre alla famiglia ed agli amici, cosa ti è dispiaciuto lasciare quando hai preso la decisione di partire?

Oltre alla famiglia e agli amici mi è dispiaciuto lasciare le montagne. Da snowbordista in inverno e camminatore d’estate la montagna mi manca molto. Qui in Olanda non ci sono montagne; da franciacortino, contornato da colline e montagne, mi sono dovuto adattare agli orizzonti piatti che ci sono qui. Che dopotutto hanno un loro perché. Paesaggi bellissimi!

In questi undici anni lontano dalle tue origini, sicuramente il tuo bagaglio di ricordi ed emozioni si sarà arricchito. Qual è stato il tuo ricordo più significativo?

La mia famiglia e gli amici sono state e sono tuttora quelle “cose” che mi fanno tornare indietro nel tempo e riscoprire ricordi ed emozioni. Il mio ricordo più significativo da quando sono partito è passare del bel tempo con la mia famiglia (pranzi e cene) e con gli amici.

E il ricordo e l’emozione provati in Olanda?

Il ricordo più nitido, le distese infinite che ci sono qua. E l’infinito è la dimora della libertà.

Di cosa ti occupavi quando eri in Italia, e di cosa ti occupi oggi?

In Italia ho lavorato, come venditore di automobili, nell’azienda di famiglia per qualche anno mentre studiavo architettura ed interior design. Qui in Olanda, dovendo ripartire da zero, ho studiato per diventare cuoco e tuttora lavoro in cucina in una casa di riposo (Leppehiem in Akkrum).

Oggi fai il cuoco, ma quante possibilità ci sono che in Olanda tu possa trovare un’occupazione inerente al tuo percorso universitario?

Le possibilità di trovare un lavoro nell’ambito dell’architettura sono tante, ma ti devo dire che ho scoperto un lavoro bellissimo che avrei scelto anche prima di venire in Olanda.

Com’è la situazione lavorativa in Olanda, e come viene accolto uno “straniero” in cerca di lavoro?

La situazione lavorativa è buona. Ci sono agenzie che ti aiutano a trovare lavoro in base ai tuoi interessi (da straniero ma anche da locale) e si trova lavoro quasi immediatamente. Lo “straniero” viene accolto con positività. Qui in Olanda l’inglese è la seconda lingua, quindi la comunicazione è ottima per quanto riguarda il primo periodo in cui si sta imparando l’olandese.

Quali progetti avevi quando sei partito, e quali sono i tuoi progetti futuri?

Da musicista (chitarra, piano e voce) mi è sempre interessato questo mondo. Quando ero in Italia ho scritto ed inciso un album come solista (Rushlette). Questo è stato ed è tuttora un progetto che porto avanti anche qui in Olanda, scrivendo testi e musica. Oltre al mio progetto solista, c’è anche una band (Behind The Waves) che purtroppo con il lockdown è in stand-by.

Su Leeuwarden, abbiamo letto che è un mix di shopping, attrazioni culturali ed eccitante vita notturna. Giusto per rendere l’idea a chi ci legge, a quale città italiana possiamo paragonarla?

Leeuwarden è una bellissima città a misura d’uomo, con molti canali e vicina al mare de nord. C’è molto verde tra boschi, parchi e distese di prati. Leeuwarden la paragonerei a Brescia come vita e cultura, ma a Venezia per quanto riguarda l’acqua. Ma è una città singolare, difficile da paragonare. L’Olanda bisogna visitarla per farsi un idea. Quando ero in Italia e non sapevo nulla dell’Olanda, i luoghi comuni erano i coffee shop e i quartieri a luci rosse e l’Olanda era Amsterdam. Vivendoci ho riscoperto una bellissima ed interessantissima terra, con mentalità aperta e sociale.

Come è la vita di un franciacortino all’estero? Quali sono le principali differenze con l’Italia?

Per quanto mi riguarda, io qui mi trovo molto bene. E da franciacortino, raccomanderei questo posto a tutti; anche se l’Olanda è un paese piccolo, alla fine e ben organizzato.

Principali differenze con l’Italia: mentalità molto aperta; la gente socializza con più disinvoltura; non bisogna dimostrare niente a nessuno; pulizia e ordine nella città; rispetto di idee ed opinioni diverse, ma anche tra persone e cose. Logicamente anche qua c’è una percentuale buona e cattiva come dappertutto.

Raccontaci qualche curiosità su Leeuwarden e sull’Olanda!

Innanzitutto Leeuwarden è stata la Capitale della cultura europea nel 2018. Ma se sei appassionato di storia avrai già sentito parlare di questa cittadina. E la “colpa” è due personaggi nati proprio qui. Se non lo sai, sto parlando di  Margherita Geltrude Zelle (Mata Hari), dove in città si trovano diversi riferimenti alla vita di questo personaggio, e del grafico incisore Maurits Cornelis Escher, quello delle immagini in bianco e nero con prospettive impossibili. Inoltre, per chi apprezza la streetart ci sono molte opere sparse per la città. Direi che questo potrebbe essere sufficiente a prendere il primo volo e venire a scoprire qualcosa di nuovo.

Ripensando alla Franciacorta, quale luogo ti è rimasto nel cuore?

Logicamente Erbusco mi resterà sempre nel cuore. Un paese in cui sono cresciuto ed ho bellissimi ricordi. Ma anche il lago d’Iseo, dove passo ogni anno un paio di settimane d’estate con la mia famiglia.

E se potessi portare qualcosa di Leeuwarden in Franciacorta, cosa porteresti?

Porterei le piste ciclabili. Qui in Olanda la bicicletta è “santa”

Ad un anno dall’inizio della pandemia, come è stata gestita la situazione in Olanda? Quali differenze con la gestione italiana?

La pandemia è stata gestita sempre con positività e professionalità. Le regole vengono rispettate da tutti e come in Italia ed altri pesi del mondo, abbiamo tutti voglia di ritornare alla normalità. Differenze con la gestione Italiana non ci sono. Essendo nella comunità europea molte cose vengono gestite nello stessa maniera.

Come sono ad oggi i tuoi rapporti con la Franciacorta? E, prima del Covid, ogni quanto tornavi nella tua terra d’origine?

I miei rapporti con la Franciacorta sono ottimi, ogni anno torno nella mia terra natale e ne sono fiero. Io e la mia famiglia veniamo una volta all’anno in estate. Quando i miei figli saranno un po’ più grandi si riuscirà a venire anche nei weekend. Dopotutto in aereo sono solo 1 ora e venti minuti di viaggio.

Vivi Franciacorta

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