STORIE DAL MONDO – Tommaso, in Colombia nel segno dell’amore

STORIE DAL MONDO – Tommaso, in Colombia nel segno dell’amore

Contatto Tommaso Riva grazie ad un amico comune, Gaetano. Originario di Monza si trasferisce a Colombaro da ragazzo.Oggi ha 41 anni, è laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e si occupa di Cooperazione Internazionale. Vive in Colombia, a Bogotà da 7 anni. E’ sposato con Ana Maria e ha un figlio, Giacomo di 3 anni.

Ciao Tommaso, un saluto da Vivi Franciacorta, precisamente dove risiedi? Di cosa ti occupi? Da quanti anni vivi in Colombia? Quali casualità ti hanno portato lì?

Diciamo che ci sono state diverse vicessitudini nella mia vita, ma circa 10 anni fa ho fatto un processo di conversione e mi sono avvicinato al Movimento Ecclesiale Carmelitano vicino ai Frati Carmelitani di Adro, e ho dato un cambio alla mia vita, tramite loro e Punto Missione Onlus, vicina al carisma carmelitano, ho potuto conoscere un progetto di Cooperazione Internazionale qui in Colombia in un paesino chiamato Norcasia nella regione di Caldas. Sette anni fa sono venuto come Missionario e direttore del progetto di una fattoria autosostenibile dove insegnavamo ai giovani contadini e alle loro famiglie a innamorarsi della campagna e che la campagna puó dare i sui frutti ed essere una alternativa economica a muoversi verso la citta´ per trovare lavoro. Dopo circa un anno di progetto ho conosciuto la mia futura moglia, Ana Maria, e ho deciso di rimanere qui in Colombia perchè vedevo più opportunitá lavorative nel mio campo qui che in Italia e soprattutto in Franciacorta.

Da che parte della Franciacorta provieni? Che cosa ti manca di più della tua terra?

Io vengo da Colombaro, frazione del comune di Corte Franca dove ho vissuto svariati anni davvero molto belli. Mi mancano molto le 4 stagioni che qui vicino all’equatore non ci sono, o meglio Bogotá puó avere le 4 stagioni in un giorno solo. Mi manca anche la geografia della Franciacorta, le colline con le uve coltivate e le sue prelibatezze.

In Colombia come ti sei ambientato? Hai qualche curiosità da raccontarci sul luogo in cui vivi?

Prima di partire per la Colombia, mi immaginavo un mondo completamente diverso ma, poco a poco, conoscendola e conoscendo i colombiani , mi sono reso conto che non é una cultura molto lontana da quella italiana, sono persone molto accoglienti, servizievoli, e anche la gastronomia non é male, sicuramente non é cosi ampia come la nostra ma sta andando in quella direzione.

La Colombia ha un territorio molto vasto, e da qualche anno é uscita da un periodo di guerra durato 50 anni.  Negli ultimi anni sta iniziando ad aumentare l’offerta turistica; il vantaggio é che se uno vuole ci sono i caraibi, con Cartagena e le sue coste, oppure le montagne alte con le cordigliere andine; ce n’è per tutti i climi, e noi che viviamo qui a Bogotá a 2600 metri circa e una media di temperatura di 18 gradi, in poco più di due ore possiamo andare in zone calde fino a 40 gradi per trascorrere weekend in famiglia. La Colombia presenta una grande biodiversità della natura, con tantissime varietá di piante, di specie animali e frutta. La frutta è davvero incredibile, dai sapori eccezionali, per esempio, anche una semplice banana è molto più saporita di quelle mangiate in Italia, e così l’ananas, il frutto della passione e tanti altri che non credo abbiano una traduzione in italiano, dai mille colori e sapori.

Cosa porteresti in Franciacorta da lì e viceversa?

Ormai é da circa 3 anni che non ritorno nella beneamata Franciacorta, e inizio a sentirne un po’ la nostalgia. Ovviamente le nostre bollicine mi mancano tanto, e quella sensazione di benessere che mi pervade quando sono in Franciacorta, e sicuramente molti amici cari, che porterei con me anche  solo per una vacanza per godere insieme di tutte le bellezze della Colombia. Dalla Colombia mi porterei alcune eccellenze gastronomiche, mi riferisco alle materie prime e la sua biodiversitá, inoltre l’accoglienza delle persone, che qui é incredibile; soprattutto le persone che ho potuto incontrare con il mio lavoro, persone che, a volte, non hanno neanche una casa ma ti invitano nel loro tugurio e ti fanno sentire come un re offrendoti le loro cose migliori.

La pandemia come è stata vissuta in quella parte del mondo?

Inizialmente ho vissuto la pandemia attraverso i racconti della mia famiglia dall’Italia visto che in Colombia è arrivata con qualche mese di ritardo, quasi ci fosse anche per quella il fuso orario. Il governo colombiano ha gestito l’emergenza bene. Anche noi abbiamo passato un periodo di lockdown ma più limitato rispetto all’Italia.

Hai un messaggio per i tuoi amici da condividere con noi?

Spero di poter tornare a visitare la Franciacorta, desidero che mio figlio possa conoscerla come l´ho conosciuta io. Vi aspetto qui a Bogotá, se qualcuno vuole venire a conoscere la Colombia, qui avrà un franciacortino d’adozione che lo aspetterá sempre per fargli da guida turistica e farlo innamorare di questo bel paese!

Un grande abbraccio a tutti i franciacortini ed italiani che ci stanno leggendo!

Vivi Franciacorta

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