A SPASSO CON MILLA – LA CHIESA DI S. MICHELE A ROVATO, TRA STORIA E LEGGENDA

A SPASSO CON MILLA – LA CHIESA DI S. MICHELE A ROVATO, TRA STORIA E LEGGENDA

Ciao, oggi ti porto sul Monte Orfano, in un luogo misterioso e evocativo, che secondo quanto ho appreso da alcuni documenti ha per secoli rivestito un ruolo centrale nella storia della città franciacortina (a proposito Auguri Rovato! Il 31 maggio 2021 ha compiuto il suo settimo anno da “Città”). Si tratta di leggende basate su fatti storici lontanissimi, quindi non avere paura o non avermene se non ti ritrovi in esse. 

Andiamo dunque sull’ultimo colle della Fanciacorta prima della pianura padana, luogo dai molteplici misteri, forse anche per la sua posizione a baluardo del territorio e per la sua peculiare forma piramidale. Parcheggiando in centro impiegheremo una mezz’oretta a salire fino alla chiesa di San Michele, uno dei più antichi luoghi di culto del territorio, seguendo una pittoresca strada acciottolata che fa tanto pensare al passato. Una volta superato il monastero dell’Annunciata sulla sinistra andremo per circa 500 metri. Appena prima del Monumento degli alpini arriveremo al luogo sacro, circondato da alberi e vegetazione. 

San Michele è una chiesa di origine longobarda, dedicata a un Santo molto venerato in Franciacorta. Ma già i Druidi, sacerdoti dei celti e dei popoli britannici avevano scelto questo luogo per celebrare divinità legate alle acque e in generale alla natura. All’epoca, con ogni probabilità, non esisteva alcuna costruzione, poiché i celti, come ho appreso studiando antiche saghe e leggende tra cui quelle legate al ciclo che narra di Re Artù, Melino, Ginevra e di Morgana, la fata. I Druidi, difatti, erano soliti pregare e propiziarsi gli Dei in luoghi all’aperto, perché ritenevano che nessuna costruzione umana potesse “contenere la divinità”. Riesci a immaginare come doveva essere questo luogo ubertoso, fresco e sulla sommità di un magnifico colle all’epoca? Io si. E immagino i riti che qui venivano condotti, nel pieno rispetto degli elementi naturali. Ma non si parla solo di druidi. La leggenda narra che qui esistesse un luogo destinato ai sabba delle streghe di Franciacorta. Veniva chiamato il Castello delle streghe, che forse qui danzavano durante le notti di tempesta e nel plenilunio. Forse proprio per questo qui i primi cristiani edificarono un luogo di culto dedicato a san Michele, che soppiantò, in particolare, la credenza tributata al Dio Wotan. I Longobardi costruirono molte chiese dedicandole all’Arcangelo guerriero, cui essi attribuivano la protezione ricevuta nella guerra contro i Bizantini. All’interno della chiesetta, che abbiamo trovato chiusa, è raffigurato San Michele sia nella veste di guerriero, con la spada, sia nell’ atto della “Psicostasia” o pesatura delle anime. Qui in periodo di pestilenze, come per esempio tra il 1500 e 1600, trovavano rifugio i malati, tanto che la chiesa fu più volte adibita a lazzaretto o per la quarantena delle persone guarite o sospette di avere contratto il morbo. In questo luogo, in passato, il 29 settembre si teneva il mercato ovino caprino di Rovato, ritenuta una delle capitali della carne non solo di Lombardia ma d’Italia. Qui dovrebbe essersi originato il famoso mercato delle bestie di Rovato che un tempo non si svolgeva nel centro come oggi, bensì sul colle. L’arrivo di persone alla chiesa di San Michele, che ha le forme assunte attorno all’anno mille, non è mai mancato anche a causa della presenza di acqua sorgiva ritenuta miracolosa da pagani e cristiani. La grotta con la fonte non è visitabile. In alcuni documenti ho trovato che all’interno la forma sarebbe di una cisterna e l’acqua chiarissima. 

Da segnalare è che il piccolo edificio anni fa è stato restaurato dall’Avis, come riportato sul sito del Comune di Rovato. È ritenuta la “chiesa del donatore”, come spiegano gli amici dell’Avis di Rovato, che segnalano che ogni 29 settembre, giorno del Santo, qui si svolge la Santa Messa.  Ha purtroppo subito diverse intromissioni. In particolare qualcuno ha cercato di trafugare un affresco raffigurante una crocifissione, che si è però sbriciolato. I resti sono stati lasciati a terra, in un sacco. I ladri volevano forse usare l’affresco per qualche misterioso e forse oscuro rito? Negli anni settanta fu rubata la campana del piccolissimo campanile. 

La chiesa di san Michele è monumento nazionale dal 1927

Ti lascio con una domanda, anzi due: tu credi nelle streghe? e se di…danzeranno ancora sul monte di Rovato?

Vivi Franciacorta

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