Vivi Franciacorta: arte, cultura, territorio
Trending

A SPASSO CON MILLA – Scoprendo Bornato

Ciao oggi ti accompagnerò alla scoperta di Bornato, in Franciacorta, uno dei tanti luoghi ricchi di storia, arte e bellezze naturali della mia terra.

Come sempre ti suggerisco di indossare scarpe comode perché percorrerai alcuni tratti lastricati, altri sterrati e qualcuno asfaltato. La passeggiata è semplice e lunga solo qualche chilometro, adatta anche ai bimbi
Partiremo dalla stazione di Bornato, affacciata sulla linea Iseo-Rovato per dirigerci al castello di Bornato, alla pieve di San Bartolomeo e poi all’area naturalistica della frazione di Cazzago San Martino, dove si trova un laghetto delizioso. Tutta l’area, adattissima a un picnic estivo, è curata dalla locale Protezione Civile con la collaborazione della Pro Loco. Per aiutarti tra le fotografie troverai una piantina che ti aiuterà a non perderti, dato che non ci sono frecce a segnalare la strada che ho scelto di fare insieme a te. Come sempre ti chiedo di portare acqua e cibo perché la zona dove termineremo il nostro percorso non è provvista di punti ristoro.


L’abitato di Bornato ha impianto medievale. Un tempo il paese era un “ricetto, ovvero un castello nelle cui mura c’erano gli alloggi della popolazione residente. Era delimitato a sud da una valle e sugli altri tre lati da una strada curva. Le mura della fortificazione dovrebbero essere state distrutte nel XV-XVI secolo. Restano invece alcuni bei palazzi e in particolare il castello di Bornato, che potrai osservare nella sua parte esterna, perfettamente conservata, così come gli interni (visitabili a pagamento, su prenotazione e solo in alcuni orari della settimana – www.castellodibornato.com). Il nucleo centrale del castello, che su due lati è circondato da un fossato e sugli altri protetto da un ripido pendio, è costituito da una poderosa roccaforte romana eretta a presidio della strada consolare che univa Bergamo a Brescia

. Inverardo da Bornato, ampliando e rafforzando la roccaforte con una cerchia di 300 metri di mura merlate, con torri e contrafforti, fossati e ponte levatoio, le ha conferito l’aspetto che tuttora conserva. Suo nipote Giambellino, grande mecenate delle arti e delle lettere, fece della dimora un punto di incontro di artisti e poeti provenienti da ogni parte d’Italia, tra i quali merita menzione Dante Alighieri. Nel 1564, la famiglia Gandini erede dei Bornati, costruì all’interno del castello la villa rinascimentale oggi chiamata Villa Orlando dalla famiglia proprietaria dal 1930. all’interno vi è un meraviglioso giardino pensile che va a continuare la bellezza del paesaggio che si gode dall’alto e che è fatto da vigneti quasi a perdita d’occhio. Girando a sinistra, oltrepassato l’ingresso principale del Castello, seguiamo l’antica strada con il fondo in ciottoli. Camminarci sarà come essere proiettati nel passato, grazie alle antiche recinzione e alle vecchie case che presto lasceranno spazio ai campi.

Poco dopo arriverai alla pieve di San Bartolomeo, recuperata grazie agli sforzi della Pro Loco e del Comune. Non si sa esattamente quando questo luogo religioso venne fondato, ma sicuramente esisteva nel 1058 poiché nominato in un documento del Vescovo di Brescia. Solo verso la fine del XV secolo si ha il passaggio definitivo dell’organizzazione pievana a quella parrocchiale in seguito al quale anche S. Bartolomeo non sarà più il punto di riferimento di un ampio territorio ma diverrà la chiesa del solo abitato rurale di Bornato. La pieve fu visitata da San Carlo Borromeo, durante la sua visita pastorale condotta tra la Valcamonica, la Franciacorta e il Sebino bresciano. Era il 1580. Perse la sua funzione di chiesa principale del paese quando venne costruita la nuova parrocchiale, nel XVII secolo. I restauri del luogo di culto, abbandonato per quasi due secoli, sono iniziati nel 2001, con una serie di ricerche e studi che hanno poi portato al restauro della parte muraria e pittorica e alla copertura. La Pieve ha in corso la procedura di inserimento come sito inserito nella Lista del patrimonio Mondiale Unesco nel cosiddetto “distretto dei Longobardi” rete dei siti longobardi della Provincia di Brescia. (per la visita all’interno www.pievebornato.it)

. Dalla Pieve al laghetto il passo è breve. La strada che seguiremo per parte è vicina alla Ferrovia Iseo-Rovato. L’area e lo specchio d’acqua si chiamano “Paì”, una pittoresca zona incastonata tra le vigne, dove potrai rilassarti e, con l’aiuto di una tovaglia, di un telo o di una coperta, fare un picnic. Poi potrai tornare a Bornato dalla stessa strada fatta all’andata o seguendo le indicazioni per il centro del paese percorrendo tutta strada asfaltata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *