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STORIE DAL MONDO – Camilla, in Canada per amore del pianeta

Contattiamo Camilla via whatsapp, il fuso orario non è un ostacolo anche se la distanza è davvero tanta. Ha voglia di raccontarsi e accetta di buon grado di parlarci della sua incredibile esperienza in terra canadese.

Camilla brinda all’Italia con un buon vino

Camilla Parzanini è una affermata Biologa Marina presso l’Aquatic Ecology Lab del Professor Michael Arts, Ryerson University a Toronto con importanti pubblicazioni scientifiche; molto tempo è trascorso dalle passeggiate nei vigneti di Camignone (Passirano), anni di grandi esperienze e di adattamenti ad un nuovo stile di vita.

Quando inizia il tuo impegno all’estero? Qual è il tuo ricordo più significativo?

Il mio impegno all’estero inizia poco dopo aver conseguito la laurea specialistica in biologia marina, nel 2012. A quel tempo eravamo nel bel mezzo di una recessione economica e le possibilita’ di lavoro per i giovani italiani erano particolarmente scarse, soprattutto per chi, come me, aveva intrapreso un percorso di studi meno comune.

Inizialmente, l’idea di andare all’estero era capitata per caso: il mio ragazzo doveva andare a Dublino per qualche mese, per studio, e io decisi di seguirlo e approfittare per migliorare il mio inglese. Quell’esperienza mi segnò profondamente e mi aprì la mente in una maniera che mai avrei pensato: io, una ragazza di un paesino di provincia, per la prima volta circondata da tanti giovani intraprendenti che venivano da ogni parte del mondo! Tutte le paure ed insicurezze che mi tormentavano prima della partenza, nel giro di pochi giorni, sono state rimpiazzate da grande eccitazione, coraggio, e voglia di scoprire sempre di più questo nostro mondo, così bello e così vario.

Dopo Dublino, trascorsi qualche altro mese in Inghilterra dove, in scambio di vitto e alloggio, mi cimentai in vari lavori, tra cui quello di baby sitter e di giardiniere per un barone inglese (!)

Durante quei mesi, realizzai che per conseguire la “carriera dei miei sogni” dovevo aprire le mie opzioni anche all’estero, dato che la situazione-lavoro in Italia non era molto migliorata dalla mia partenza. Ecco che così, ad Agosto del 2014 mi ritrovai a prendere un aereo alla volta del Canada!

Ma non quel Canada che molti di noi Italiani hanno in testa; non quello dei grandi laghi ed estese pinete verdi… la mia prima esperienza in Canada fu su un’isola, quella della provincia di Newfoundland precisamente, a est del Canada: un’isola di pescatori di merluzzo, dagli inverni lunghi, freddi, e nevosi e circondata da icebergs e balene in primavera/estate.

Lì trascorsi i miei primi 4 anni in Canada, il tutto per conseguire un dottorato di ricerca di biologia marina presso la Memorial University, nella citta’ di St. John’s.

Fatto curioso, fu un esploratore veneziano, Giovanni Caboto, il primo Europeo che mise piede su su Newfoundland (New found land = nuova terra scoperta) nel 1497 durante una spedizione commissionata da Enrico VII d’Inghilterra. In sua memoria, nella citta’ di St. John’s e’ stata eretta una statua e costruita una torre-vedetta a suo nome (Cabot Tower). Altra’ curiosita, fu proprio vicino alla Cabot Tower di St. John’s dove Guglielmo Marconi ricevette il primo segnale radio, da oltre oceano.

Finito il dottorato nel 2018, mi trasferii a Toronto, dove vivo e lavoro tutt’ora come ricercatrice presso la Ryerson University.

Uno dei miei ricordi più significativi di questi ultimi anni all’estero, è quella della mia indimenticabile spedizione nelle acque della regione artica canadese, alla scoperta della vita negli oceani freddi e profondi. Insieme ad un team di scienziati canadesi ed europei, e al resto dell’equipaggio, trascorsi tre settimane, tra Luglio e Agosto 2018, a bordo del CCGS Amundsen, una nave rompighiaccio del governo canadese con l’obiettivo di raccogliere campioni scientifici dal fondo dell’oceano (fino a 4000 m di profondità).  Porterò sempre con me quelle tre settimane in mezzo all’oceano artico. Ho conosciuto persone fantastiche, e visto paesaggi, tramonti, e albe incredibili, per non parlare di balene, orsi polari…insomma un’esperienza unica!

2. Eccezionale! Un’esperienza davvero unica! E quali sono i tuoi progetti futuri?

Al momento, l’idea è di rimanere in Canada ancora per qualche anno e poi si vedrà: ammetto di sognare un rientro in Europa/Italia prima o poi, per essere vicino alla mia famiglia. Ma al momento mi è un po’ difficile fare progetti al riguardo: dipende da come si svilupperanno carriera e vita personale nei prossimi anni.

 Com’è la vita di un franciacortino all’estero? Quali le principali differenze con l’Italia?

La mia vita è molto diversa qui, considerando che vivo in una grande città e in un altro continente. Anche se ritmi e stile di vita sono cambiati, porto sempre le mie origini con me: mi riempie d’orgoglio trovare i vini della Franciacorta in giro per il mondo!

Indubbiamente, al di là delle differenze più apparenti come lingua, cibo e paesaggi, usi e costumi cambiano da Paese a Paese. Ogni anno che passa, mi adatto e acquisisco le tradizioni locali, come La festa del Ringraziamento ed il Canada Day.

Quale luogo della Franciacorta ti è rimasto nel cuore?

Ovviamente il mio paesino, Camignone, dove sono cresciuta! Quando ero piccolina, vedevo tutta la mia vita svolgersi a Camignone: era il posto perfetto, c’era tutto quello di cui avevo bisogno (a 7 anni!) eccetto che una farmacia (“anche se ce n’era una a Passirano e, quindi, quello non sarebbe stato un grosso problema”). In generale, comunque, mi mancano le vigne verdi della Franciacorta e perdermi tra i filari con i miei cani.

Ti informo che adesso a Camignone c’è anche la farmacia, perciò, quando vuoi tornare non avrai nulla da desiderare! Tornando seri… cosa porteresti dall’estero in Franciacorta?

Porterei più rispetto ed accettazione per le persone di culture diverse. Il Canada è un paese di immigrati, che si è sviluppato enormemente, ed è tuttora in forte crescita, grazie alle risorse che offre e all’elevato numero di persone che ogni anno decide di iniziare una nuova vita in questo Paese.

Il risultato di tutto ciò è una forte integrazione di culture diverse, visibile soprattutto nelle grandi città, come Toronto. Alla fine, siamo tutti umani, indipendentemente da razza, lingua e passaporto. In più, sono una forte sostenitrice che ‘l’unione fa la forza’ ed il Canada ne è l’esempio.

Camilla e gli adorati genitori, sullo sfondo Toronto

Grazie a Camilla per il grande esempio di perseveranza e passione che traspaiono dalle sue parole. Noi dello staff di Vivi Franciacorta ti auguriamo di continuare a seguire i tuoi ideali e di non accontentarti mai!

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