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STORIE DAL MONDO – Sara Inverardi, la qualità della medicina italiana in un ospedale inglese

Vivere in prima linea l’esperienza di una pandemia in due stati diversi, non è da tutti. E tra questi “eletti”, troviamo Sara. Dopo la laurea conseguita nel novembre 2019, si trova catapultata in prima linea nella lotta contro il Covid presso gli Spedali Civili di Brescia, prima di ricevere una chiamata dall’estero; la sua figura professionale è molto richiesta nel Regno Unito.

E così, lo scorso settembre, lascia l’Italia per trasferirsi a Worcester dove, tra nuove amicizie e sogni da coltivare, si dice entusiasta di questa nuova esperienza.

Ma tra la nostalgia del Monte Orfano ed il sogno di continuare a crescere professionalmente in Italia, strizza l’occhio al Canada; un paese già visitato e che l’ha particolarmente colpita.

Sappiamo che da qualche mese hai lasciato Erbusco per l’Inghilterra. Quando sei partita, dove ti trovi esattamente, e cosa ti ha spinta a prendere questa decisione?

Sono partita a Settembre 2020 con destinazione Worcester, entusiasta di intraprendere un nuovo percorso della mia vita. Ho deciso di accettare questa offerta di lavoro con la consapevolezza di migliorare il mio Inglese e le mie competenze professionali dal momento che la mia figura professionale è molto richiesta in UK.

Di cosa ti occupavi prima di partire e di cosa ti occupi oggi? Dove ti sei laureata?

Mi sono laureata, presso l’Università degli Studi di Brescia, in Tecniche di Radiologia Medica nel Novembre 2019. Dopo lo scoppio della pandemia ho ricevuto un’offerta di lavoro per l’emergenza Covid della durata di 6 mesi presso gli Spedali Civili di Brescia dove ho assistito in prima linea gli effetti di questa pandemia. Infatti oltre medici e infermieri, tutte le altre professioni sanitarie hanno contribuito in modo essenziale alla lotta contro il Covid. Attualmente sto proseguendo la mia carriera professionale in un ospedale inglese nel settore pubblico NHS.

Com’è arrivata questa proposta di lavoro, e come è stata riceverla nel pieno di una pandemia mondiale?

Questa proposta di lavoro mi è arrivata tramite un’agenzia di reclutamento di personale sanitario. Quando mi è stato offerto il lavoro ero dubbiosa, ma ho deciso di intraprendere ugualmente questa nuova esperienza lavorativa.

In questi primi 8 mesi lontano da casa, sicuramente avrai provato tante emozioni! Qual è il tuo ricordo più significativo da quando sei in Inghilterra?

Quando ho conosciuto le mie amiche a Worcester, da quel momento la lontananza da casa si è fatta meno dura.

A volte per ambientarsi in una nuova città, ci vuole tempo. Sei riuscita ad ambientarti velocemente in questa nuova realtà?

Pur essendo lontana dagli affetti e dalla mia casa, ho potuto incontrare persone che rendono questa lontanava meno difficile e sono riuscita ad entrare in contatto con le abitudini e le tradizioni del luogo.

Quali progetti avevi quando sei partita, e quali sono i tuoi progetti futuri?

Prima di partire i miei progetti erano quelli di entrare in contatto, sia in ambito lavorativo che non, con una nuova cultura. In futuro vorrei continuare a crescere, lavorativamente parlando, in Italia.

E se invece che dall’Italia arrivasse la possibilità di crescita professionale arrivasse ancora dall’estero, da dove vorresti arrivasse?

Probabilmente dal Canada. È un paese che ho visitato due anni fa, e mi ha particolarmente colpita.

Come è la vita di un franciacortino all’estero? Quali sono le principali differenze con l’Italia?

Ovviamente la prima differenza che si nota è in ambito culinario e se si entra nello specifico il buon vino. Un’altra differenza che ho percepito riguarda le abitudini e usanze conviviali, se devo essere proprio sincera mi manca un buon Spritz o semplicemente un caffè tra amici. Per finire sento la mancanza dei bellissimi paesaggi Franciacortini.

Raccontaci qualche curiosità sulla città in cui ti trovi e sulla Inghilterra!

Worcester è una cittadina piccola e accogliente, appartenente alla contea dello Worcestershire. È attraversata dal fiume Severn e per la città si possono trovare vari canali che permettono ai cittadini piacevoli passeggiate. La cosa che più mi ha stupito è la bellissima cattedrale dallo stile gotico in centro città. È da proprio questa città che nasce la famosa salsa Worcester, infatti sono presenti varie fabbriche addette alla produzione di questa.

Dopo pochi mesi, forse non si ha ancora la giusta nostalgia della propria terra. Ma ripensando alla Franciacorta, quale luogo ti è rimasto nel cuore?

Innanzitutto essendo un amante delle passeggiate il Monte Orfano. Al secondo posto appena avrò la possibilità di tornare a casa non mancherà un giro al lago d’Iseo.

Partendo da questa tua breve esperienza, se potessi portare qualcosa dell’Inghilterra in Franciacorta, cosa porteresti?

Porterei l’attenzione degli abitanti di Worcester nei confronti dell’ambiente e della natura.

In questo primo periodo lontano da casa, com’è il tuo rapporto con la Franciacorta e ogni quanto torni?

i auguro di poter tornare il prima possibile per rivedere famiglia e amici. Infatti ho intenzione, restrizioni permettendo, di tornare nel periodo estivo per qualche settimana.

E della Franciacorta in Inghilterra?

Sicuramente il nostro buon vino, dato che qua non ne ho ancora trovato uno che possa competere.

Parlando di attualità, come hai vissuto questa pandemia in Inghilterra?

A livello di restrizioni il Regno Unito è stato un po’ rigido, infatti abbiamo avuto un terzo lockdown che è iniziato il 1 Gennaio e concluso il 12 Aprile. Attualmente grazie ad esso e al programma vaccinale i contagi sono rallentati.

Continuando a parlare di attualità, lo scorso dicembre l’Inghilterra ha bloccato tutti i voli per le festività natalizie. Come hai vissuto questa situazione?

Data la situazione Covid non sono riuscita a tornare, avevo in programma di trascorrere le festività con la mia famiglia. Nonostante ciò grazie alle mie nuove amicizie ho trascorso un piacevole Natale.

Oltre a quelle con cui hai trascorso l’ultimo Natale, tra le nuove amicizie ci sono anche italiani, oppure vita nuova e amicizie internazionali?

Ho incontrato tantissimi italiani qui a Worcester. Solo nel mio dipartimento ne lavorano otto, tra cui quattro bresciani. Nel cerchio delle mie nuove amicizie ci sono quindi anche degli italiani oltre alle nuove amicizie internazionali.

Un consiglio per chi, pur avendo l’occasione di crescere professionalmente lontano dall’Italia, sarebbe disposto a rinunciare solo per paura del distacco e della nostalgia?

Di non aver paura perché è un’esperienza che ti arricchisce dentro, ma soprattutto che ti rende più indipendente.

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